Cassazione Sez. Feriale la nr. 26321/2020 del 02.09.2020 il Gioco delle tre carte
quante volte e capitato o capita in servizio e non, (anche durante le feste) che si constata la presenza di persone, la quale assistono al gioco delle tre carte o tre campanelle.
Ebbene, in base ad una sentenza della Corte Suprema di Cassazione Sez. Feriale la nr. 26321/2020 del 02.09.2020 depositata in cancelleria il 21.09.2020, riferisce che il gioco delle tre carte senza un’organizzazione e svolto in via occasionale, stante la sua aleatorietà e l’assenza di artifizi e raggiri non è reato ai sensi dell’art.4/1 della legge 401 del 1989 (condotta di chi abusivamente esercita l’organizzazione di pubbliche scommesse su altre competizioni di persone o animali e giuochi di abilità), aggiungendo che commette reato chi esercita o organizza scommesse senza autorizzazione Il gioco delle tre campanelle non è disciplinato dai monopoli per cui non c’è reato Il gioco delle tre carte integra reato solo se il gioco viene truccato.
Ancora, che un tale comportamento non sono assolutamente ravvisabili gli estremi del reato di cui sopra e contestato ai tre indagati, non foss’altro in quanto lo stesso mira a reprimere non la occasionale e sporadica attività di scommessa su giuochi di abilità, ma la non occasionale organizzazione di essa; per essere tale detta organizzazione presuppone l’esistenza di una struttura costituita da mezzi e persone che, seppure non deve essere stabile e caratterizzata da una sua particolare complessità, non può tuttavia, neppure essere ridotta alla mera disponibilità di un banchetto amovibile ed alla presenza e collaborazione di altri due “compari”.
In caso contrario l’aleatorietà preponderante e l’assenza di artifizi e raggiri impediscono di ritenere integrato il reato di esercizio e organizzazione abusiva di scommesse su giochi di abilità o esercizio di giochi d’azzardo.
Tantomeno si può invocare il reato di truffa in concorso poiché, chi conduce il gioco non mette in atto alcun artificio e raggiro, ma solo una particolare abilità nel muovere le carte, che inducono al giocatore a confidare nel caso, non a un vincita in denaro sicura o probabile. Nel caso di specie inoltre nessuna “induzione” al gioco è stata messa in atto dagli imputati.( Cassazione Sez.2 nr.48159 del 17.07.2019).
Alla luce delle suesposte considerazioni il gioco delle tre carte o tre campanelle pertanto, non integra alcun reato, anche perché sono giochi che non sono disciplinati dall’Agenzia dei Monopoli.
Cav. Mario RICCA , maresciallo dei Carabinieri in quiescenza